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 Consulenti lavoro Novara Annalisa Coda Zabetta

NOVARESE- 12-05-2022-- È in crescita l’attenzione rivolta al tema della sicurezza sul lavoro, sia da parte dei datori di lavoro che dei lavoratori dipendenti, a riportarlo l’Ordine dei Consulenti del Lavoro di Novara. Un aumento di sensibilità confermato da un’indagine effettuata ad aprile su un campione di oltre 2.200 Consulenti del Lavoro che svolgono una funzione centrale nell’orientare e supportare le aziende in questo specifico ambito. Questi dati, insieme ad altri dell’Inail del periodo 2019-2021, hanno permesso alla Fondazione Studi Consulenti del Lavoro di realizzare un dossier sulla situazione dell’ultimo periodo dal titolo ‘Salute e sicurezza sul lavoro dopo l’emergenza Covid’, presentato recentemente ai Consulenti di tutta l’Italia al Forum annuale della sicurezza sul lavoro, al quale hanno partecipato numerosi professionisti novaresi.

Dall’analisi dei dati emerge infatti una crescita del livello generale di attenzione sul tema, ma allo stesso tempo la difficoltà delle aziende a mettere in atto nuove prassi per aumentare la sicurezza e ridurre la dinamica infortunistica. Proprio all’andamento degli infortuni, condizionati negli ultimi anni dal Covid e anche dal ricorso allo smart working, il documento dedica un’ampia parte. L’approfondimento dei Consulenti si sofferma poi sulle sfide future portate dalle nuove modalità di lavoro post pandemia e dalla ripresa occupazionale. 

“Lo sviluppo dello smart working - spiega Annalisa Coda Zabetta (foto), presidente dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro della provincia di Novara - pur utile al contenimento degli infortuni, rappresenta, tuttavia, una questione ancora aperta, in considerazione delle nuove sfide che pone anche in termini di sicurezza. La dislocazione dell’attività lavorativa dall’azienda ad altro luogo prevede infatti una responsabilizzazione del lavoratore, a cui è chiesto di collaborare per organizzare al meglio la propria postazione di lavoro domestico, al fine di garantire adeguata sicurezza e prevenire l’accadimento di infortuni o l’insorgere di malattie. Quello della sicurezza appare, all’indomani della pandemia, un cantiere ancora aperto, le cui direttrici sono molto incerte”.

L’indagine fra i Consulenti del Lavoro riporta che il 44,3% degli intervistati riscontra, rispetto al 2019, una crescita del livello generale di attenzione delle aziende verso l’aspetto della sicurezza sul lavoro. Un’attenzione che si concretizza soprattutto nel maggiore ricorso all’utilizzo di dispositivi di prevenzione (il 62,7% afferma che è aumentato l’uso) e un complessivo incremento dell’igiene e della salubrità degli ambienti di lavoro (62,5%): entrambi gli aspetti, fortemente sollecitati dall’introduzione di norme ad hoc nel corso dell’emergenza, sono quelli su cui si registra il cambio di passo più significativo.

Ma a migliorare è stata anche la comunicazione interna: il 55,8% dei Consulenti afferma come sia mediamente aumentata l’attenzione da parte di dipendenti e collaboratori, mentre il 52,7%, l’informazione da parte datoriale. Cresce, secondo il 46,1% degli intervistati, anche l’orientamento verso la prevenzione e, complessivamente, il livello di sicurezza nei luoghi di lavoro: secondo il 46,9% dei Consulenti del Lavoro, questo è più elevato di due anni fa.

A fronte del ‘cambiamento di clima’ verso la materia, si evidenzia però una maggiore difficoltà a tradurlo in misure operative. Se si escludono, infatti, gli interventi promossi dalla pandemia (dispositivi, igiene e salubrità dei luoghi, informazione ai dipendenti), su altre dimensioni, prevale un giudizio di stabilità rispetto al 2019.

La ripresa di molte attività in presenza ha determinato una crescita, tra 2020 e 2021, degli infortuni in itinere (+29,2%) per un incremento complessivo di oltre 18mila casi. Secondo la ricerca, il settore che ha visto crescere in modo esponenziale sia il numero di infortuni (+17,1% tra 2020 e 2021) che i casi mortali (11,4%) è quello edile, comparto che ha registrato, grazie agli incentivi, un boom occupazionale senza precedenti nel 2021. 
Volendo leggere l’andamento del fenomeno al netto dei casi associati al Covid, la dinamica degli infortuni tra 2019 e 2021 evidenzierebbe un decremento importante, sia dei casi denunciati (quasi 129 mila per un decremento del 20,1%) sia di quelli mortali (-54 per un decremento del 5%). Nel Nord Ovest (area geografica che comprende dunque anche il Novarese) nel 2019 ci sono state 189.723 denunce di infortunio di cui 289 con esito mortale; nel 2020 sono state rispettivamente 182.037 e 425; nel 2021 sono state 165.216 e 313. 

La diffusione dello smart working è stato il fattore che ha maggiormente influenzato la dinamica infortunistica. Rispetto al 2019, gli infortuni in itinere sono diminuiti del 20,3%, mentre quelli con esito mortale, sono diminuiti del 19%, portando l’incidenza al 20,3%. 

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