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VERBANIA - 19-01-2022 -- La polizia locale di Verbania era intervenuta, il 24 settembre 2019, a seguito d’un incidente stradale. Un’auto s’era schiantata a Intra e il suo conducente, un verbanese allora 36enne, mostrava i segni di un’ebbrezza alcolica. I vigili l’avevano rilevato col test dell’etilometro, che alla prima misurazione aveva indicato un tasso altissimo di 2,69 grammi per litro, seguito -dopo un quarto d’ora- da un esito più contenuto (2,29) ma pur sempre molto oltre l’1,5 che la legge giudica come soglia di massima punibilità (0,5 è il minimo).

Oltre alla guida in stato di ebbrezza, gli furono però contestati altri tre reati: il possesso ingiustificato di tre coltelli (due coltellini svizzeri e uno da cucina) che si trovavano nell’abitacolo dell’auto, l’oltraggio e la resistenza. Gli ultimi due capi di imputazione sono il frutto dei concitati momenti successivi all’incidente, quando l’uomo fu accompagnato al comando di via Brigata Valgrande Martire per redigere il verbale. In quel frangente, anche per via dell’alcol in corpo, reagì a male parole, prendendosela con un ufficiale e con un agente rivolgendo loro insulti e minacce, registrati dalla bodycam in dotazione ai vigili.

Per il processo celebrato al Tribunale di Verbania, il suo avvocato Marco Marchioni ha scelto il rito abbreviato. E, contro la tesi del pm Anna Maria Rossi che ha chiesto la condanna per tutti e quattro i capi di imputazione -lo stato di ebbrezza anche con l’aggravante dell’aver causato un incidente-, ha sostenuto l’insussistenza di tre delle quattro contestazioni, mettendo quantomeno in dubbio l’esito dell’alcoltest, dati i due risultati, molto diversi tra loro, registrati nel breve volgere di pochi minuti. Per l’oltraggio ha insistito sul fatto che, al comando, non vi fossero testimoni esterni; sulla resistenza che nessun atto del lavoro dei vigili è stato impedito; e sul possesso dei coltelli che l’auto non era sua e gli era stata prestata.

Il giudice ha derubricato la resistenza a minaccia grave e l’oltraggio a ingiuria. Il primo reato non è procedibile perché manca la querela di parte, il secondo è stato depenalizzato. Ha poi assolto l’uomo dal possesso ingiustificato di arma e l’ha condannato a 2 mesi e 20 giorni per la sola guida in stato di ebbrezza, ma anch’essa derubricata.