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VERBANIA - 30-12-2021 -- Il primo atto è stato rimetter pace con l’Istituto storico della Resistenza, chiudendo con un accordo bonario la querelle nata l’estate scorsa per debiti pregressi e quote future e chiusa con la decisione di recedere dall’associazione per poi rientrarvi con quote ridotte. Nel giorno dell’insediamento del nuovo Consiglio provinciale, è stato il neopresidente, Alessandro Lana, a spiegare l’intesa raggiunta: “Stiamo pagando le quote che abbiamo lasciato indietro negli anni scorsi (133.000 euro, ndr) – ha detto –, la nostra quota resterà di 19.000 euro l’anno ma, contestualmente, l’Istituto ce ne ridarà 10.000 per la Casa della Resistenza, alla quale contribuiremo con altri 5.000 euro nostri”.

A giugno forte era stata la discussione dell’assemblea dei soci sulla volontà del Vco di abbassare il proprio impegno economico alla luce delle difficoltà di bilancio degli ultimi anni e, in un muro contro muro, s’era arrivati a un atto forte, poi rivisto con un’intesa di buon senso.

La prima delibera dell’Amministrazione Lana, insediata con due consiglieri (i domesi Chiara Pagani e Simone Racco) collegati in videoconferenza, ha seguito la breve cerimonia di giuramento e l’illustrazione del programma, incentrato su edilizia scolastica, strade e sui 12 milioni di euro annui garantiti con la specificità montana.

Il sindaco di Piedimulera, che alle urne ha sconfitto il collega di Vogogna Marco Stefanetta (presente a inizio seduta, ma allontanatosi poi durante il dibattito), ha distribuito le deleghe ai sei consiglieri di maggioranza dando al confermato vicepresidente Rino Porini l’Ambiente oltre a Viabilità, Trasporti e Tutela faunistica. Giandomenico Albertella, che è anche capogruppo, avrà ancora Bilancio, Edilizia scolastica, Turismo, Pianificazione territoriale, Pnrr e Attuazione della specificità montana del Vco. Magda Verazzi, vicecapogruppo, si occuperà di Piste ciclabile e Politiche comunitarie per lo sport. A Ivan Rainoldi vanno Enti locali, Elettrodotti e gasdotti. A Racco Statuto, Regolamenti, Protocollo e Informatizzazione; a Pagani Istruzione, Politiche giovanili e Pari opportunità (deoconferenza).

Plaudendo alla “fine dell’era Lincio, che ha profondamente diviso il territorio”, il capogruppo di minoranza Emanuele Vitale ha punzecchiato la maggioranza su discontinuità e divisioni. “Mi pare che le deleghe siano mal distribuite e che il consigliere Albertella conti più del vicepresidente e quasi più del presidente ha incalzato –. Non vorrei che le divisioni del centrodestra si ripercuotano sulla Provincia”.

Secca la replica di Albertella: “in democrazia parlano i numeri e il giudizio sulla continuità l’hanno dato nelle urne i sindaci e i consiglieri comunali: 50.000 voti contro 35.000”. In effetti il divario Lana-Stefanetta (58,9%-41,1%) è stato addirittura più ampio di quello Lincio-Gnocchi del 2018: 54,1-45,9%.

Io ho addirittura una delega in più – ha aggiunto Porini –: il presidente mi ha affidato l’Ambiente, che è un settore delicato, e ho accettato volentieri”.

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