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BELGIRATE - 11-06-2022 -- Con le dimissioni presentate stamane in contemporanea da sette dei dieci componenti il Consiglio comunale e con l’immediata nomina del commissario prefettizio, è finita anticipatamente l’esperienza amministrativa del sindaco Walter Palazzetti. La crisi a Belgirate era conclamata ormai da tempo e, anche nell’ultima adunanza dell’assemblea municipale, era chiaro che la fine del mandato iniziato con le elezioni del settembre 2020 era alle porte, tanto che il sindaco aveva invitato i colleghi a lui ostili a sfiduciarlo, perché non si sarebbe dimesso.

Due anni fa Palazzetti, già vicesindaco di Valter Leto e reggente -con grandi difficoltà nei numeri- alla morte dell’allora primo cittadino, alla testa della lista “Progetto Belgirate” l’aveva spuntata con un certo margine su Gherardo Fiume, Sergio Griggi e Luca Piana. Man mano è rimasto da solo, finendo isolato e sostenuto soltanto da pochi.

È di stamattina la lettera che, firmata da sette consiglieri -Fiume, Dino Mattana, Marianna Milani, Luca Penatti, Giuseppe Reguzzoni (ex vicesindaco), Dario Vermi e Griggi- pone fine al mandato. Nel documento si mette nero su bianco la volontà di sciogliere il Consiglio “per l’impossibilità di Palazzetti di proseguire nel suo mandato causa l’irrimediabile spaccatura della maggioranza manifestatasi nell’ultimo Consiglio comunale”.

A seguire, per il gruppo di maggioranza, è giunta la nota stampa di Dario Vermi, portavoce dei “dissidenti”, che con toni anche pesanti, attacca Palazzetti e i suoi “comportamenti da Podestà fuori tempo”, contestandone il “pervicace immobilismo”, il “mancato rispetto degli impegni del programma elettorale” e adombrando irregolarità negli atti.

Nel pomeriggio il prefetto Michele Formiglio, adempiendo alla legge, ha già nominato il commissario che traghetterà Belgirate alle elezioni del 2023. è Rosario Guercio Nuzio, funzionario della prefettura del Vco addetto al servizio economico-finanziario che già era stato commissario ad acta per l’approvazione dell’ultimo bilancio prima delle elezioni del 2020, quando non c’erano i numeri per il voto consiliare.

 


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