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costa concordia

DOMODOSSOLA- 18-01-2022-- Da più di dieci anni aspettano un giusto riconoscimento ed indennizzo per i danni fisici e morali subiti con il naufragio della Costa Concordia.

Due coniugi domesi, Pasquale Bastrini e Teresa Maradei, si stavano godendo la crociera la notte del 13 gennaio 2012 quando, all'Isola del Giglio, la grossa nave passeggeri della Costa Crociere è affondata a poche decine di metri dalla riva: "Hanno vissuto tutta la vicenda- racconta l'avvocato Enza Fiumanò, legale dei due coniugi di Domodossola- il marito si è spaccato dei denti quando la nave è impattata contro gli scogli, ed entrambi hanno subito il danno morale esistenziale post traumatico.

Dopo il processo penale, nel 2017, abbiamo fatto causa, è stata una sequela di rinvii e sostituzione dei giudici. Siamo presso il tribunale di Grosseto ed a marzo avremo una udienza di precisazione delle conclusioni. Costa Crociere dal 2012 ci ha fatto solo proposte con cifre irrisorie, poi si è costituita respingendo ogni richiesta e senza fare ulteriori proposte transitorie, sostenendo l'infondatezza delle nostre richieste. Ci aspettiamo la sentenza per l'estate".